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Questa è la storia di due sognatori dell’arte culinaria che insieme hanno unito esperienze ed estro trasformando in realtà il loro desiderio ovvero la Trattoria-Pizzeria O’ Curniciello. Il racconto inizia nel lontano 1991 con LINO, che ha costruito la sua carriera nel mondo dei piazzaioli. Attraverso una lunga e onorata gavetta, partendo dalla famosa pizzeria “Di Matteo” in cui testimonianza resta aver servito personalmente la pizza al Presidente Americano Bill Clinton durante il G8 del ’94; passando per l’antica pizzeria “Portalba”, ed ancora “Aiello” e lo stesso “Al Sarago”, ed infine la “Fazenda” a Marechiaro.
Con lui, Enzo che alterna le sue esperienze e la sua gavetta tra ristoranti e pizzerie. Anche egli si formerà presso “Di Matteo” e il “Al Sarago”, ma decide di scoprire nuove culture viaggiando e portando la ‘nostra cucina napoletana’ per il mondo. Divenendo un chef internazionale, per i “Fratelli La Bufala” e “Rosso Pomodoro” aprirà ed avvierà dei ristoranti; ai Caraibi in Guadelupe avvia un ristorante italiano “Caruso”, per andare in Corsica e lavorare in un ristorante a cinque stelle “U Ricantu”. Infine viaggia e si arricchisce di esperienze in Francia al La Rochelle, Bordeaux, Nizza e Parigi incontrando e cucinando grandi nomi, tra cui Francis Vuitton, Santini (proprietario di Canal Plus), Alain Prost (pilota di Formula 1), Bob Sinclar, Bruno Bagnoud (proprietario della Air Glaciers Svizzera) Edwin van der Sar (portiere) Eric Daniel Pierre Cantona (calciatore, dirigente sportivo e attore),
Cyril Lignac (Chef stellato e proprietario di 3 ristoranti a Parigi).
Due sognatori che uniti dal desiderio di rendere l’ ARTE CULINARIA, magia del palato, aprono la Trattoria-Pizzeria O’ Curniciello, in cui il simbolo della tradizione napoletana incarna con maestria il concetto di una cucina locale ed internazionale, che si pone come nuovo tassello nella ristorazione partenopea. In questa Napoli che è terreno fertile per chi è e rimane tutt’ora Sognatore di una Passione... Due uomini per un solo sogno!
Visibile in ogni bancarella napoletana, il corno portafortuna, ‘o curnaciello, è l’oggetto scaramantico per eccellenza dei napoletani. Napoli è scaramantica, è un dato di fatto. Non che alla città serva davvero la fortuna, che i napoletani lo vogliano o meno siamo ricchi di fortuna – spesso sottovalutata, spesso non percepita -, ma la scaramanzia è una tradizione radicata fin nelle ossa delle persone e non la si può “estirpare”.
Come si dice? Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male.
L’oggetto di culto per eccellenza dei napoletani, considerato il feticcio scaramantico per eccellenza è il corno portafortuna, ” ‘o curnaciello”, adoperato per scacciare il malocchio, per ottenere fortuna nel gioco o successo negli affari.
8 punte ripiene di ricotta di bufala uno strato di Zucca fatta dallo chef funghi porcini di CusanoMutri e provola di agerola.